Attaccare un cuoco, anche solo per un ingrediente, può essere una cosa molto pericolosa.
Chi cucina, ama i suoi piatti come una madre ama i suoi figli.
Un cuoco è geloso delle sue ricette e le tiene nascoste come un cercatore di funghi preserva i suoi boschi.
I cuochi spesso sono personaggi misteriosi da un incerto passato.
I motivi che li hanno portati dietro i fornelli sono molteplici, spesso sconosciuti: chi ha iniziato perché stanco di navigare , chi ha imparato in prigione, chi aveva la mamma che cucinava bene , chi la mamma che cucinava male o non cucinava, chi la ex moglie che non cucinava, chi ha fatto l’alberghiero, chi non trovava lavoro, chi non trovava la strada, ma pochi per amore.
Quindi quando ci si rivolge a un cuoco è bene tenere conto di tutto questo.
Si narra di famiglie entrate in un ristorante e poi scomparse per sempre.
Ieri ho incontrato alcune persone che commentando il mio ultimo piatto, mi hanno detto – buono ma quell’ingrediente! –
L’ingrediente non gradito sarebbe il Mengoni.
Con l’esperienza, nel tempo ho scoperto quanto siamo prevenuti e facilmente condizionabili.
Alcuni esempi.
Vi ricordate quelle simpatiche contadine che per anni lungo l’autostrada, nei pressi della Cisa, sventolavano fazzoletti bianchi per attirare la nostra attenzione ?
Ci vendevano formaggi fatti con il latte delle loro mucche salami preparati con la carne dei loro maiali!
E quando a casa li mangiavamo: Che Buoni ! Quelli sì che erano Buoni !
In realtà i salami eravamo noi, le vecchiette compravano tutto quello che ci rifilavano, nei nostri supermercati. Eppure sentivamo tutto così speciale !
Oppure un classico , un vino discreto travasato dentro la bottiglia di un grande vino.
Che spasso i commenti degli” intenditori” – Spettacolare, costerà, ma li vale tutti i soldi spesi –
Quando invitavo a cena la mia ex cognata, finta salutista, dovevo comportarmi come le contadine
che vendevano i formaggi sulla Cisa , le raccontavo un sacco di “balle”!
Tante piccole bugie, raccontate con passione, facevano diventare le mie pietanze uniche, meravigliose !
Lei mangiava felice ed io appagato mi godevo divertito cotanto spettacolo.
Alcuni consigli.
Quando siete ai fornelli non fate mai e poi mai entrare nessuno in cucina.
Se occorre, mettete un coccodrillo davanti all’ingresso !
Alle domande su quali ingredienti avete utilizzato, mentite spudoratamente o ancora meglio, non date risposta.
A tal proposito tornerei a parlare del Mengoni.
Sono certo, che se avessi messo nel mio piatto quel poco di Mengoni che ho messo, senza menzionarlo, tutti lo avrebbero gradito o comunque se lo sarebbero mangiato senza accorgersene.
Ma state tranquilli , ho navigato poco e non sono mai stato in prigione, cucino solo per amore.
In cucina preferisco valorizzare le materie povere o sottovalutate ma non disdegno, quando posso, di utilizzare anche ingredienti pregiati .
Stimolato dalle “critiche”, ripeto cucino per amore, ho fatto una breve ricerca.
Quante sorprese.
Ecco un esempio di come può essere un ingrediente considerato di “valore “.
IL Bob Dylan
lasciati andare ragazza
lasciati andare sul mio letto di ottone"
Tradurre il testo di una canzone amata è come entrare nella cucina di un ristorante , sconsigliato.
In molti casi potrebbe passare la voglia di mangiare.
Niente.
Anzi no.
Spesso la follia è lo sfogo della lucidità e tra le righe di un delirio possono celarsi grandi verità, nel caso specifico, nel tentativo di salvarmi, direi….. che è stato espresso il concetto base di quanto strategica e importante possa essere una buona difesa.
Grazie a una buona difesa , un taglia fuori fatto bene, una palla rubata, si dà vita ad un’azione d’attacco molto efficace : il contropiede.
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